Archivi categoria: place branding

Voglio vivere così. Nel mondo del brand Toscana.

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La Regione Toscana ha lanciato una campagna di place branding per “riposizionare e rinnovare” l’offerta turistica della Toscana e di conseguenza il brand di quella che è sicuramente fra le regioni italiane più famose e apprezzate nel mondo.

Abbiamo parlato qualche settimana fa del fascino quasi naturale che la Toscana esercita nel mondo, della melodia armoniosa del suo brand. E avevamo anche sottolineato come non bisogna mai smettere di suonare questa melodia, ovvero di aggiornare costantemente e strategicamente lo spartito del branding per la Toscana.

E questa campagna messa in piedi dalla Regione sembra andare positivamente in questa direzione. Le note più intonate sono la centralità del web con il suo punto di forza nel sito www.turismo.intoscana.it, la dimensione europea della campagna attraverso uno spot su MTV in sedici paesi europei, una presentazione della Toscana accattivante e quasi onirica tanto che le immagini, come questa che vi abbiamo presentato, e il “voglio vivere così”, payoff della campagna di musicale memoria, richiama una Toscana da sogno che si fa stile di vita abbracciando fortemente la sua tradizione culturale millenaria e contemporanea.

Luca Taddei

Calabria: emotional branding per il territorio

La Regione Calabria lancia una  campagna di place branding per promuoversi e si è scelta Gattuso come testimonial, oramai dal collaudato successo in molte campagne pubblicitarie.

La campagna pubblicitaria ha messo in campo 4 milioni di euro e prevede spot televisivi sulle reti Rai, Mediaset e La7 fino al 28 Febbraio e poi a Giugno e altre inziative come la decorazione dei taxi, di cui in molti hanno già parlato, persino Beppe Grillo.E non a caso l’ha stroncata.

Qui su Italian Branding vogliamo sottolineare sia lati positivi che negativi del progetto: se da una parte le accuse di Beppe Grillo hanno un senso: la campagna, come molte altre in Italia, non si integra in una strategia di lungo periodo armonizzata all’interno della programmazione delle politiche regionali generali. Da questo punto di vista mi trovo d’accordo con le perplessità ed il ragionamento di Domenico Minniti su Nuovi Rumori.

Dall’altra parte l’accordo fra la Regione Calabria e la Nazionale di Calcio Italiana fino al 2010 è segno di una progettualità e della possibilità per il brand Calabria di ottenere una forte visibilità internazionale.

In più il dato più interessante di questa campagna è associare la promozione turistica della Calabria alle emozioni, al cuore più che alle bellezze naturalistiche o artistiche: il payoff “Calabria, noi ci mettiamo il cuore” mi sembra  felice dal momento che individua un vantaggio competitivo che la Calabria può avere nel confronto di altre realtà che competono con lei sul piano turistico. E questo vantaggio competitivo risiede appunto nel sentimento, nel cuore, nelle emozioni che la Calabria può offrire. Ritengo che questo delle emozioni, del cuore possa essere un tema importante da sviluppare e, se calato in una strategia di lungo periodo ed integrata, può dare i suoi frutti.

Voi che ne pensate?

Luca Taddei

La Jamaica si difende con Once you go, you know.

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Nel panorama del web italiano per quanto riguarda il branding legato ai luoghi un punto di riferimento è sicuramente l’ottimo studiograssi, che trovate anche nel nostro blogroll.

Qualche tempo fa era comparso questo post dedicato alla nuova campagna di nation branding pensata e messa in piedi dal governo Jamaicano: Once you go, you know.

Apprendiamo dal post di studiograssi che la Jamaica intende investire 3 milioni di dollari per contrastare con la comunicazione e il branding il calo del 30% delle prenotazioni nei primi mesi del 2009 da parte dei turisti americani, audience di riferimento per il turismo del paese caraibico.

Al di là della consistente somma investita, quello che ci interessa è la scommessa della Jamaica sulla comunicazione e sul branding ritenuti gli strumenti più efficaci per contrastare attivamente il momento di crisi.

Sarà una scommessa vincente?

Luca Taddei

Toscana, un brand dal fascino quasi naturale

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La Toscana è sicuramente uno di quei pochi luoghi nel mondo che può contare di un brand quasi naturale. Con quasi naturale intendo che esso è costituito da alcune caratteristiche peculiari che lo rendono, al di là delle strategie di marketing, una realtà vivace, presente e desiderata nella mente dei turisti-consumatori di tutto il mondo.

La Toscana ha sicuramente più di un vantaggio competitivo rispetto ad altre realtà sia per la sua natura straordinaria sia per la sua cultura millenaria. La Toscana può vantarsi di un brand per così dire costruito prima della nascita stessa del concetto stesso di brand così come oggi lo intendiamo. Sicuramente nella costruzione di questo brand ante litteram hanno avuto un ruolo cruciale periodi storici come il Medioevo e il Rinascimento, la lungimirante politica di mecenatismo dei Medici e grandi figure della cultura riconosciute a livello internazionale come Michelangelo, Leonardo e Dante ( solo per citarne pochi ).

E i risultati arrivano fino ad oggi tanto che la rivista Travel and Leisure nella sua classifica annuale sulle città più amate e riconosciute vede Firenze primeggiare in Europa e al quinto posto nel mondo dopo che nella classifica 2006 la capitale della Toscana era stata votata come prima.

La forza del brand Toscana si riscontra anche nella sua capacità di essere territorio al servizio del marketing delle realtà imprenditoriali locali. I casi che si potrebbero fare sono molti, ma mi limito a segnalare semplici casi di promozione di aziende che operano nel turismo facendo leva proprio sulla Toscana come brand: è per esempio il caso di Toscana Sempre e Chianti ferie.

Tutte queste note positive però non devono far dimenticare che se si vuole continuare ad ascoltare la dolce melodia del brand Toscana in tutta la sua attrattività non bisogna smettere di suonare e aggiornare costantemente e strategicamente lo spartito del branding per la Toscana. Non farlo, potrebbe avere conseguenze anche disastrose, specialmente in una situazione di difficoltà prolungate dell’economia.

E voi che ne dite?

Luca Taddei

Little Big Country: il nuovo commercial!

Ecco il nuovo commercial per la promozione turistica della Slovacchia, realizzato da Slovakia.travel,il portale del turismo del piccolo grande Paese del Centro Europa, il Little Big Country appunto!

L’idea base è quella di trascorrere una vacanza nel mondo delle favole, il mondo del brand Slovakia. Il commercial è di ottima qualità e la voce narrante è del famoso Don LaFontaine, una delle voci hollywoodiane più famose del mondo, voce narrante di molti film di successo e di commercial per Chevrolet, Pontiac, Ford, Budweiser, McDonalds e Coca Cola.

In poche parole ne viene fuori un’ ottima azione di nation branding!

Luca Taddei

A Chianciano e Urbino si parla di Place Branding

Il mese di Giugno si é aperto all’ insegna del Place Branding.

E’ una maratona di idee, iniziative, storie, incontri e dibattiti che ci accompagnerà fino all’ Estate, permettendoci di capire qualcosa di più sul legame tra brandig e territorio, tra città e genius loci.

Si parte con la Decima edizione della Summer School organizzata a Chianciano Terme, come vuole la tradizione, dai docenti e dagli allievi del Master in Comunicazione e Media (Università degli Studi di Firenze).

Il tema di quest’ anno é il rapporto tra brand e stereotipi: Branding vs. Stereotyping.

Il programma (lo avete QUI) é ricco, con contenuti intelligenti e ospiti di qualità: particolarmente interessanti sono le lezioni sul genius loci con Piero Trupia, il seminario con Robert Spenser della Waseda University di Tokyo, l’ intervista al Sindaco di Firenze Domenici, le lezioni del Prof. Bechelloni, le riflessioni sugli Italici con Piero Bassetti, presidente di Globus et Locus; e il Convegno Vivere di Gusto, Olio e vino valore del territorio.

Come vedete, la Summer School é di spessore, e vale la trasferta nella bella Chianciano.

A Chianciano dal 3 al 19 e poi diretti ad Urbino, dove si terrà una due-giorni (19-20 Giugno) su “Urbino, città l(u)ogo ideale – Cantiere nazionale pratiche e idee sul brand”.

Durante il convegno, verrà inaugurato un laboratorio di studi e ricerche sul marchio, con la sinergia di imprese e università. Lungo le strade e le piazze della città, verranno inoltre presentati e “raccontati” i brand del territorio.

Sono ottimi progetti, non c’ é che dire…

voi che ne pensate?

SimoDG

Nel mondo é Sydney il city brand più riconoscibile

Per il secondo anno consecutivo, Sydney si conferma la città più forte in termini di “brand recognition”, superando Londra, Parigi e la nostra Roma.

E più in generale, l’ Australia é l’ unico Paese insieme al Canada a vantare più di una città tra le prime dieci classificate: oltre a Sydney, nella graduatoria spicca anche il nome di Melbourne, salita in un anno dall’ ottavo al sesto posto.

L’ indice di riconoscibilità, ideato dal ricercatore britannico Simon Anholt, evidenzia la percezione che le più importanti città del mondo producono nell’ immaginario globale, con un approccio che tratta l’ immagine del territorio alla stregua dei brand commerciali. Quest’ anno, il sondaggio ha coinvolto 10.300 persone, interrogate in merito al patrimonio culturale, politico e umano e al potenziale di investimento e le attrazioni turistiche delle 40 città in questione.

E Sydney si è piazzata al primo posto, perchè ritenuta la migliore per la bellezza, per il clima, per l’ospitalità dei suoi abitanti e per le sue strutture pubbliche.

Altro segreto sembra essere una pervasiva vocazione democratica. Nell’annunciare il risultato, il premier del Nuovo Galles del Sud Morris Lemma ha detto che Sydney è una città generosa, tollerante e aperta, in cui possono prosperare iniziative come il 30/o Gay and Lesbian Mardi Gras a cui hanno assistito 400 mila persone.

Queste sono le prime dieci posizioni nella classifica del City Brands Index 2008: Sydney, Londra, Parigi, New York, Roma, Melbourne, Barcellona, Vancouver, Amsterdam e Montreal.

SimoDG

Calabria e Toscana unite nell’ eccellenza

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Molti territori italiani sono forieri di saperi culturali e di pratiche tacite – tramandate nel tempo, di generazione in generazione – che entrano nei processi produttivi rendendo unici e spesso eccellenti, da un punto di vista della qualità e del gusto, i prodotti realizzati dalle industrie locali.

Alcuni di questi prodotti sono ben noti al pubblico, nazionale ed internazionale, altri rischiano invece di rimanere chiusi entro i confini del territorio che li ha generati se non si attivano adeguate formule di promozione e valorizzazione, col fondamentale coinvolgimento delle istituzioni.

Guardo dunque con piacere all’ iniziativa promossa dal Dipartimento delle attività produttive della Regione Calabria, finalizzata a promuovere i prodotti locali attraverso due eventi che si terranno presto a Firenze: la “Settimana dei prodotti agroalimentari calabresi” – che avrà luogo dal 14 al 19 Aprile nei supermercati della zona – e “La Mostra dell’ artigianato” – 25 Aprile/15 Maggio presso la Fortezza da Basso, una manifestazione di rilievo internazionale.

L’ inizativa, che verrà gestita da Unioncamere Calabria, é nata sulla base del “Protocollo di collaborazione” sottoscritto dalle Regioni Toscana e Calabria con l’ intento di bissare gli ottimi risultati ottenuti nel gemellaggio, stretto in occasione della precedente edizione della Mostra dell’ Artigianato, tra i Comuni di Firenze e Locri.

Coinvolto negli eventi é un’ ampio nucleo di imprese rappresentativo delle tipicità regionali: agroalimentare, tessuti, cuoio, legno, ecc.

Il progetto é a mio parere ben pensato ed apre interessanti opportunità per entrambe le Regioni in termini di canali e scambi commerciali.

Fino ad oggi una peculiarità del modo italiano di fare impresa é stata l’ abitudine a muoversi per intuizioni, fiuto, accordi fra imprenditori, senza un adeguato supporto istituzionale.

Ma oggi, nell’ era della globalizzazione e pressata da una concorrenza mai così forte, l’ Italia non può più permettersi il lusso di lasciare sole le proprie aziende, soprattutto quelle più piccole e radicate territorialmente: il rischio é di disperdere, o di lasciare nell’ anonimato, energie e talenti che al contrario sono capaci di soddisfare il consumatore postmoderno, sempre più esigente e raffinato.

SimoDG

Alessandra Sensini a Pechino con il brand Maremma

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La Maremma ha scelto Alessandra Sensini, la campionessa di windsurf vincitrice di dieci titoli mondiali e tre medaglie olimpiche, per promuovere il turismo e la propria immagine in Italia e nel mondo.

Il progetto di marketing territoriale ha visto la realizzazione di un logo ideato appositamente, raffigurante alcuni elementi simbolici della Maremma( il sole, una foglia di ulivo e il mare ) e questo logo sarà posizionato su tutte le
attrezzature sportive di Alessandra Sensini, quest’anno protagonista alle Olimpiadi di Pechino

Non dimentichiamoci che Alessandra Sensini è già testimonial dell’ottimo portale della Regione Toscana, intoscana.it.

Il progetto è stato fortemente voluto dalla Provincia di Grosseto e dal Comune del Capoluogo maremmano. E coinvolge anche i comuni della costa, le Comunità montane, la Camera di Commercio e l’Agenzia per il turismo di Grosseto.

“Si tratta di un modo originale – spiega l’assessore al Turismo Marco
Barzanti
per far conoscere la Maremma anche all’estero, legandola alla competizione sportiva. Il nostro è un territorio dalle molteplici risorse. Per questo vogliamo puntare su tutte le eccellenze, da quelle artistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche, a quelle rappresentate dalle persone“.

Insomma il brand Maremma è sinonimo di eccellenza in tutte le sue forme, ma è soprattutto un brand che si costruisce attraverso la valorizzazione delle persone.

Il progetto mi sembra un ottimo esempio da seguire anche in altri contesti italiani.

Luca Taddei.

Google Transit, per muoversi in città

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La valorizzazione del territorio é una strategia che ha nella comunicazione una risorsa essenziale ma non autosufficiente.

Non c’ é buona comunicazione se non ci sono buoni contenuti e i buoni contenuti, quando il campo d’ azione é il place branding, si traducono in servizi, opportunità, iniziative che rendano migliore la vita di chi abita o visita il territorio.

Per questo trovo particolarmente importante l’ annunciata diffusione di Google Transit, il servizio di localizzazione pensato per venire incontro alle esigenze di chi utilizza i mezzi pubblici.

Dopo l’ avvio sperimentale nelle province di Firenze e Torino, grazie alla collaborazione delle rispettive aziende di trasporto pubblico, Google Transit arriverà presto a Genova e in Veneto, con l’ obiettivo di sensibilizzare i cittadini all’ uso dei mezzi pubblici con informazioni aggiornate e personalizzate.

Più precisamente, la web-application di Google permette di pianificare il tragitto da un luogo di partenza a quello di destinazione, indicando dettagliatamente dove recarsi per prendere il mezzo più vicino e quali sono orari e tempi previsti di percorrenza: il sistema fornisce poi la durata della distanza da trascorrere a piedi fino alla fermata, il numero di autobus da usare e il nome della fermata a cui scendere.

Pensate solo a quanto questo sistema possa favorire il soggiorno e gli spostamenti degli stranieri, sempre più (com’ é giusto che sia) esigenti sul fronte dei servizi.

E’ insomma una buona notizia, resa ancora più buona dal fatto che l’ Italia é stato il primo Paese europeo a sperimentare il progetto.

Primi, una volta tanto.

Simodg